Come si può pensare di andare in profondità, nell’essenza di
un colore? Cosa ci aspettiamo di trovare?
Credo che il miglior modo per analizzare l’anatomia e per
capire come viene “smontato” il colore, sia chiudere gli occhi e pensarlo. Cosa vi viene in mente? Ecco, questi
pensieri lo compongono interamente. Questi sono il colore. Questa può essere perfino definita
una scienza : il colore viene studiato negli effetti che ci provoca, in quei
pensieri.
L’esempio più eclatante: l’arredamento. Ognuno di noi
sceglie di arredare la propria casa di un colore piuttosto che di un altro in
base alle sensazioni che ci suscitano le diverse sfaccettature cromatiche.
La magia risiede nel fatto che esso
può evocare sentimenti e stati d’animo, anche differenti (il nero da senso di
stabilità, ma evoca tristezza), attraverso tutti i sensi. Un colore può indurci
a ricercare sensazioni visive, olfattive, uditive, gustative e tattili che
evocano esperienze passate oppure, semplicemente, ci immergono in pensieri
istintivi legati alla personalità di ciascuno di noi.
Mi ricollego al “mio” colore, l’Amaranto. E’, per definizione
una sfumatura di rosso, quindi passione ed eleganza, decisione e forza, stupore
e carattere. Quei “pensieri” nella mia
mente sono rappresentati da un esperienza gustativa decisa, da una canzone
passionale e sinuosa, da un oggetto elegante (già trattati nel mio percorso su
questo blog). Amare questo colore, secondo me, è collegato quindi ad una
precisa declinazione caratteriale: ottimismo, decisione,
impulsività, combattività, competitività, passione, entusiasmo, autonomia.
In conclusione, non esiste un'autopsia di un colore, ma ognuno fa la propria, a seconda delle proprie sensazioni.